IL MONACO CHE VENDETTE LA SUA FERRARI - ROBIN SHARMA


L' Himalaya. Il Nepal.
Un monaco solitario che percorre un sentiero tortuoso.
Sono immagini che nell'immaginario collettivo evocano pensieri di quiete, meditazione, saggezza. Forse, anzi sicuramente, alla ricerca di tutte queste cose, ho comprato e letto l'ennesimo libro sul tema, anche se questo, dal titolo, sembrava un po' diverso: "Il monaco che vendette la sua Ferrari", di Robin Sharma. L'accenno alla Ferrari faceva presagire un libro ironico, divertente, che magari dicesse le solite cose ma in un modo meno ordinario, più ironico, chissà!
E invece no.
Sono veramente le solite cose dette nella solita maniera. Quali "solite cose"? Beh, la solita paccottiglia new age, mischiata ad un pot pourri di discipline orientali, mescolando tecniche indiane, giapponesi, cinesi, consigli di buon senso e suggerimenti semplicissimi per arrivare ad una vita appagante, liberi dalla schiavitù del lavoro, ricchi, felici e addirittura...ringiovaniti!! Uno scherzo, dice l'autore tramite il protagonista del suo romanzo-saggio: trova più tempo per te, non farti triturare dal lavoro, dedica più tempo ai figli, concentrati sul presente, aiuta gli altri, definisci chiaramente i tuoi obiettivi.
Ah, e io, cretina, che non lo avevo mai fatto!! Che ogni mattina mi scapicollo al lavoro dopo aver lanciato il mio bimbo all'asilo, che ho l'ansia se non riesco a terminare il mio lavoro per le giuste scadenze e arrivo a casa stanca morta e con poca, se non nulla, voglia di giocare a con mio figlio. Eppure, leggendo questo libro, parrebbe tutta colpa mia: sono una vera incapace, incapace di gestire il mio tempo, le mie occupazioni, i miei stati d'animo, tutto.
Lì per lì la voglia è stata di buttare questo libro dalla finestra o rifilarlo a qualche "amica". Poi mi sono detta...ma..e se avesse ragione lui, l'autore (che, guarda caso, di professione non fa il monaco, ma il personal coach, cioè, per miserrime cifre, aiuta gli altri a riordinare la propria vita, insomma, un santo)? Se almeno ci provassi, a prendere le cose con un più mistico distacco, se provassi a non affannarmi per tutto, se dedicassi parte del mio tempo ad analizzare la mia giornata e a pensare a cosa vorrei veramente realizzare in questo breve tempo chiamato vita? Vorrò mica fare dichiarazioni dei redditi per tutta la vita? A pensarci bene, la cosa mi sconvolge: ecco perchè, in fondo, non mi ci sono mai soffermata più di tanto sul "come" passo le mie giornate e come mi guadagno il pane! E ora che ci ho pensato, sapete che faccio? Vendo la mia Ferrari e me ne vado sull'Himalaya! Non mi cercate.