La FONDAZIONE PAIDEIA al CASTELLO DI PRALORMO



Eh no, stavolta non si tratta di una torta. E nemmeno di nulla di mangereccio.
Questo post, infatti, non riguarderà la cucina, ma vuole essere un sentito ringraziamento per chi ha saputo offrire a Gabriele e a me un pomeriggio di svago e divertimento "sano", cioè divertimento non legato a videogiochi, battaglie stellari, alieni e mostri vari, ma un divertimento "genuino", buono, nella splendida cornice del magnifico parco del Castello di Pralormo, a soli trenta km da Torino, il quale ospita ogni anno, ad inizio primavera, l'ormai notissima iniziativa "Messer Tulipano"; una volta sfioriti i tulipani, ed i prati ritornati al loro verde, il parco ospita questa iniziativa di cui solo da poco sono venuta a conoscenza: per una domenica, il parco è aperto a tutte le famiglie che hanno a che fare con un figlio "diverso", con qualche piccolo problemino , e dove si è presi in carico dai bravissimi e cordiali operatori, tutti volontari, della Fondazione Paideia, appunto.
Che cosa è esattamente questa fondazione, di che cosa si occupa? Beh, diciamo che....cominciando dal nome, il cui significato abbastanza complesso, di derivazione greca, potrebbe avvicinarsi al nostro "educare", l'intento della stessa è quello di aiutare le famiglie con bambini diversi, che hanno qualche differenza rispetto alle normali abilità dei loro coetanei, bambini che hanno diritto però, come i loro coetanei, di divertirsi, di giocare, di correre (chi può) e di ridere come tutti gli altri. Ed infatti qui i giochi si sono sprecati: tutti rigorosamente in legno, nessun aggeggio elettronico, e tutti graditissimi. Senza contare che i volontari della Fondazione, tutti giovani e professionali, si prodigano anche per sollevare, per un giorno, le famiglie dalla fatica quotidiana di accudire un bimbo diverso: non appena infatti si oltrepassa l'entrata del parco del Castello, si viene accolti da uno dei tanti ragazzi volontari, che si prendono carico del bambino per tutto il tempo, fino all'uscita, e convincendo anche i più restii ai giochi non elettronici, come ormai sono tutti i bambini, a provare ogni singolo intrattenimento. Sinceramente, varcata la soglia ho pensato "tanto Gabriele tra 5 secondi esatti mi chiederà il Nintendo!". E invece no! Dopo un primo momento di perplessità iniziale, si è scatenato nella visita e nella partecipazione ad ogni gioco, dal tiro all'albero ai birilli, dal drago sputa palline al solitario cinese, complice soprattutto la bravissima volontaria Lorenza, una ragazza di Saluzzo che si è spupazzata Gabri e la sua carrozzina in lungo e in largo per il parco, interessandolo ad ogni singolo gioco! Miracolo. E a metà pomeriggio, grande merenda, per genitori e bambini, a base di salame, focaccia, pizza, patatine e panini di nutella! Il tutto mentre io stavo tranquilla a passeggiare vicino a Lorenza e a Gabri che giocavano e mi godevo la giornata.
Insomma, devo dire che sono rimasta colpita di fronte a questo spirito di abnegazione, a questo entusiasmo, a questa voglia di aiutare non solo i bimbi ma anche le famiglie, i genitori che ogni giorno devono far fronte ai problemi ed alle necessità che l'avere un bimbo con problemi comporta.
Grazie, Paideia.
P.S. Paideia non opera solo in Piemonte, ma in tutta Italia. Chi fosse interessato, visiti il sito fondazionepaideia.it